Farmacia Dott. Nicola Elia a Lecce
domenica 31 dicembre 2023
sabato 30 dicembre 2023
Influenza 2023. Intervento del Dott. Leonardo Elia
Come ho promesso con questo intervento voglio spiegare come approcciare questa forma influenzale fastidiosissima, con febbri alte, faringiti importanti e una tosse non produttiva, insistente.
Faccio una premessa però.
Non sto parlando del prodotto “pronto da prendere, pronto ad
agire”, come dice la sua pubblicità, o di qualcosa del genere.
E’ un sintomatico è va visto nella sua giusta luce,
decongestiona , abbassa la febbre un po’, fa passare il mal di testa, dolore
alle ossa, per qualche ora.
Stop , null’altro.
Alleviare i sintomi è importante, ma bisogna sapere che
l’infezione virale procede, come l’infiammazione collegata.
Alleviare i sintomi può essere importante, perché permette
di lavorare, di continuare a vivere più o meno normalmente.
Altra premessa la febbre va trattata con antipiretici,
quando supera i 38 e mezzo, perché è un nostro meccanismo di difesa, non va
abbattuta troppo.
Detto ciò vi do la mia visione delle cose
Semplicissimo .
Prima di tutto, utilizzo di un estratto di Pelargonium sidoides DC, ne ho già parlato, che ha
un’effetto antivirale, perché blocca
l’adesione, l’ingresso, e la replicazione del virus.
Il miglior estratto è l’ EPs 7630, il prodotto è registrato
come farmaco OTC.
Non dico il nome non mi va di fare pubblicità.
Santa madre AIFA lo autorizza in età pediatrica sopra i sei
anni
Da prendere ai primi sintomi, prima si prende meglio è.
A questo punto va bene associare la bromelina, titolo enzimatico superiore alle 1000, 1500 GDU, se
si sente, altra pubblicità, un “cactus “ in gola.
Stomaco vuotissimo , ottimo antinfiammatorio, antiedemigeno
dei tessuti molli.
N acetyl cisteina, 600 mg, almeno una somministrazione al
giorno, perché fa maturare la tosse e perché potente antiossidante.
Estratto di Pelargonio e Bromelina, non vanno presi se si è
in terapia anticoagulante.
La tosse è molto
stizzosa? Può aiutare uno sciroppino,
omeopatico, omeopatia tedesca, Reckeweg , anche un cucchiaio ogni ora, per un
paio di giorni o anche tre.
Se il catarro che producete si colora, è infetto, consultare
il medico.
Per concludere accenno solamente, a prodotti a base di
Reishi, Ganoderma Lucidum , fungo
medicinale , di tradizione orientale, che
presenta , tra l’altro, attività antivirale, e una potente azione
immunomodulante.
Eccellente.
Me ne occuperò prossimamente in maniera più estesa nel mio
blog.
Auguro a tutti un 2024 positivo.
venerdì 29 dicembre 2023
Quercetina. Intervento del Dott. Leonardo Elia
Polifenolo presentissimo in natura, capperi ,cipolle, broccoli solo per fare alcuni esempi.
Studiatissima, che ne riconoscono attività antinfiammatorie,
antiossidanti, di modulazione la
risposta immunitaria e udite udite , antivirali.
La quercetina agisce sulle proteasi del virus , in pratica inibendone
l’ingresso nelle cellule attaccate, e quindi abbattendone la replicazione.
Studi ,pubblicati, in piena pandemia, spiegano , la
riduzione dei sintomi da infezione da Sars Cov 2, con questo meccanismo
d’azione.
Tra l’altro approfondimenti sperimentali, hanno definito
questa molecola un “senolitico”.
Cos’è un senolitico?
Il senolitico è una sostanza che inibisce, rallenta, la
senescenza cellulare, intesa come
“invecchiamento proinfiammatorio” di una cellula, caratterizzato dalla
liberazione di interleuchine infiammatorie, IL1,IL6, TNF alfa, liberazione a “cascata” , che coinvolge anche
i macrofagi richiamati sul sito di infezione.
Inibisce quindi ,rallenta, la “tempesta citochinica”.
Il perché, le ragioni profonde della riduzione della sintomatologia di infezioni
virali , è proprio in questo meccanismo d’azione.
Però va somministrata sempre precocemente, come per altri
antimicrobici , “naturali”.
Così si possono risparmiare interventi molto più pesanti.
La quercetina, come tante altre sostanze naturali, ha però
il grosso problema di essere insolubile in acqua, quindi poco assorbibile.
Alcuni preparati, che mi piacciono particolarmente,
superano in maniera brillante, questo
handicap con la
manipolazione, veicolando la molecola che ci interessa con
facilitatori, i liposomi in primis.
Riduce anche la
liberazione di istamina.
Effetti avversi ,anche a dosaggi un po’ più alti di quelli proposti dai produttori
non se ne sono osservati,
da usarsi però con molta accortezza se si è in terapia con anticoagulanti.
Quindi quercetina ha :
azione antivirale, da usarsi precocemente però
azione antiossidante, o se vi piace di più, perché di questi tempi fa figo, “antiaging”
azione antinfiammatoria
azione immunomodulatrice
riduce liberazione di istamina
P.S. tra un paio di
giorni farò ai miei pochi lettori il regalo per il prossimo anno: come
approcciarsi , sempre con la medicina integrata, e, sottolineo precocemente,
alla sindrome , parainfluenzale che impazza ora , con febbri alte, faringite e
tosse secca fastidiosissima.
P.S. due esplorate anche le altre parti del blog, credo di
dire cose sensate.
Per esempio apprendo ora che il nostro governo, non ha accettato l’ambasciatore
proposto da Israele a Roma, perché del partito dei coloni, in pratica quelli
che vogliono la definitiva annessione della Cis Giordania e la definitiva
cacciata dei palestinesi.
giovedì 28 dicembre 2023
mercoledì 27 dicembre 2023
martedì 26 dicembre 2023
lunedì 25 dicembre 2023
domenica 24 dicembre 2023
sabato 23 dicembre 2023
venerdì 22 dicembre 2023
giovedì 21 dicembre 2023
mercoledì 20 dicembre 2023
martedì 19 dicembre 2023
lunedì 18 dicembre 2023
domenica 17 dicembre 2023
sabato 16 dicembre 2023
Probiotici - Intervento del Dott. Leonardo Elia
Perché l’intestino, non è solo assorbimento, è il principale organo immunitario ,e anche un grande produttore di sostanze attive nel sistema nervoso, vedi la serotonina.
Secondo cervello, non solo in discesa ma anche in salita.
Tutti parlano dei probiotici, i famosi “fermenti lattici” , ce ne sono di tutti i tipi e di più, utili, ma per quanti miliardi se ne assumono, visto il numero enorme di batteri che convivono con noi nella nostra pancia, mi sembra quasi buttare una manciata di sabbia nel mare.
Inoltre quanto più è numeroso anche qualitativamente il nostro microbiota tanto più l’intestino funziona meglio.
La biodiversità vince sempre.
Ricorrenti terapie antibiotiche, riducono in maniera drammatica la flora batterica intestinale.
In acuto i probiotici hanno un loro perché, per utilizzi continuativi io preferisco i prebiotici.
Cosa sono?
Sono fibre, a corta catena, che non vengono digerite, e che servono da alimento per la nostra flora batterica , “buona” , lattobacilli e bifidobatteri.
Quindi spostano gli equilibri, si parla sempre di equilibrio, a favore della nostra salute.
Chimicamente sono, almeno i più importanti, Fos, frutto-oligosaccaridi, Gos, gluco-oligosaccaridi.
Il più conosciuto è l’inulina.
Presenti in molti alimenti di origine vegetale, come carciofi, legumi, aglio, cipolle, cicorie, e topinambur.
Quest’ultimo tubero , invernale , di un delicatissimo sapore di carciofo.
Se mi scrivete vi dò anche le ricette, si fanno dei risotti strepitosi.
Torniamo a noi.
I prebiotici, agendo da substrato , per una quantità di batteri amici, inducono la sintesi e l’immissione nel lume intestinale, di acidi grassi a corta catena, tra cui , l’importantissimo acido butirrico, che oltre ad acidificarlo, agiscono direttamente sullo stato e sulla tenuta della mucosa , sugli enterociti, sulle loro giunzioni serrate, e quindi sulla salute dell’organo e quindi sulla salute dell’intero organismo.
Contenendo in maniera naturale, fisiologica , il numero dei microrganismi fastidiosi, potenzialmente patogeni.
Quindi in acuto, usando un francesismo, se si ha uno “scagotto” probiotici buoni, ad alto dosaggio, poi per riportare alla normalità prebiotici.
E usare meno antibiotici possibile, e sotto rigoroso controllo del medico, e sotto la sua responsabilità
La medicina integrata, sapete come la penso, serve per stare bene usando meno farmici possibile e sempre in maniera responsabile.
venerdì 15 dicembre 2023
Aloe, Aloe vera , Aloe arborescens - Intervento del Dott. Leonardo Elia
Il genere Aloe presenta utilizzi molto simili
Si crede originario del Sudan, conosciuto e utilizzato da molto tempo, per intenderci citato nel Papiro di Ebers, siamo nel 1500 a.C.
Nelle farmacopee ,da sempre , è riportato come un potente lassativo, ad azione irritante, quindi irrita la mucosa intestinale, stimolandone la peristalsi. Ottenuto attraverso incisioni longitudinali delle foglie carnose.
Di questo utilizzo, e dei suoi limiti, si sa già tutto, non ne parlerò.
Mi interessa invece soffermarmi su altri usi, interessantissimi di questa pianta.
La droga sono le foglie, allungate e dotate di spine robuste. Sono la riserva di acqua della pianta, e per questo sono succulente, e da loro si ricava un gel ricco di mucillagini.
Il problema è la cuticola, molto ricca di antiossidanti, che contiene una sostanza, di natura antrachinonica
l’aloina, che accanto ad una azione antimicrobica, ha una spiccata azione irritante, a livello intestinale e anche renale.
L’ aloe di padre Zago, famosissima e tutte quelle a base di Aloe arborescens, utilizzano il toto della foglie, e sono attivissimi, indiscutibilmente.
Io personalmente preferisco consigliare , il gel di Aloe vera , decorticato, quindi privato della cuticola, meno attivo, ma senza aloina.
Sono più tranquillo.
Esistono due lavorazioni per eliminare la cuticola delle foglie
Una che le liofilizza ed estrae la aloina con solventi, e si ottiene un liquido , giallino e trasparente, l’altra che asporta la parte più esterna delle foglie meccanicamente, con un coltello da prosciutto, e si ottiene una sospensione verde.
Quest’ultima è l’aloe assolutamente migliore.
Perché la liofilizzazione altera e riduce, l’orizzonte di utilizzo del gel di Aloe.
Il suo principale costituente, e il più conosciuto, è l’ aloemannano , un mucopolissaccaride, che ha effetto prebiotico, come abbiamo visto, cioè funge da alimento per i Bifidobatteri e i Lattobacilli, quindi la nostra flora batterica “buona”.
Tra l’altro l’aloemannano è presente anche in un fungo medicinale importantissimo come è lo Shiitake.
Ma , numerosissimi studi, sottolineano, la capacità del gel di aloe ,quando assunto per via orale, di ridurre la produzione di citochine pro infiammatorie , come il TNF alfa, o l’Interleukina 8.
Quindi attività antinfiammatoria a livello intestinale, e importante.
Quindi la ricerca sta confermando , le conclusioni della medicina “osservazionale" e tradizionale.
D’altra parte la risposta, assolutamente positiva all’assunzione di gel d’aloe di buona qualità, c’è in tutta una serie di problematiche, dal colon irritabile, diverticolosi, cistiti ricorrenti, e anche in patologie più complesse.
Di suo riduce la permeabilità intestinale, aiutando, anche attraverso una produzione adeguata di acido butirrico, a ricostruire le giunzioni serrate degli enterociti.
Che è la madre di tutte le battaglie.