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domenica 5 novembre 2023

Perché una rubrica su salute e benessere? - Intervento di Leonardo Elia

Prima cosa perché Leonardo Elia, cioè io, è un un farmacista, appassionato di medicina complementare.

Poi, perché questo approccio può ridurre il consumo di farmaci, specialmente quelli di libera vendita, gli OTC per intenderci, che, escluso pochissime eccezioni, non sono altro che banalissimi sintomatici, il cui consumo è mosso e invogliato spesso dalla pubblicità. Le multinazionali, e chi opera in questo campo al loro servizio, non sono dotate di grande curiosità e fantasia.

Faccio questo lavoro da 35 anni, non sono un clinico, so perfettamente quali sono i limiti che mi impone lo stare dietro il bancone della mia farmacia. Capisco il problema del paziente e l’interpretazione che ne ha dato il medico dalla  prescrizione che lui ha fatto.  E sono pronto a dare tutte le delucidazioni che mi sono richieste.

Inizio con un argomento facile facile , la prevenzione delle patologie invernali, raffreddore , altre malattie virali.

1)      Parliamo subito, dell’ Echinacea, presente con le tre specie, E. Pallida, E.Angustifolia, e E. Rubra, di cui si utilizza  principalmente la radice.

Questa pianta ha molteplici attività, che avevano riconosciute dai nativi della parte centrale del Nord America, ma io in questa sede parlerò solamente della sua attività immunostimolante.

I componenti dell’estratto, dalla tintura madre all’estratto secco, che sono alla base di quello che ci interessa, sono derivati dell’acido caffeico, echinacoside su tutti, che viene utilizzato per titolare il preparato, ma anche glicoproteine, e polisaccaridi.

Essi agiscono sulla  differenziazione delle linee cellulari dei globuli bianchi aumentandone  il numero , la “cattiveria “ e la mobilità, chemiotassi, in particolare dei macrofagi, i guardiani del nostro organismo.

Inoltre i derivati dell’acido caffeico, ben rappresentati nei derivati di questa pianta, inibiscono l’enzima ialuronidasi, che i patogeni utilizzano per denaturare il collagene, i nostri tessuti sono costituiti da questa proteina, e quindi inibendo l’enzima, rallentano la progressione delle infezioni

Ecco perché i preparati di Echinacea sono un validissimo aiuto per le malattie di raffreddamento, in acuto ma principalmente in prevenzione, avendo un  tempo  di risposta non immediato.

L’attività di questa pianta però impone delle accortezze, prima fra tutte il non utilizzo in caso di malattie autoimmuni, utilizzo di farmaci immunosoppressori, incluso cortisonici, perché potrebbe limitarne gli effetti.

Io  non la consiglio mai a chi soffre di allergie, perché non voglio alterare dinamiche all’interno del sistema immunitario , complesso di per sé.

Per queste ragioni io evito di  consigliarla in acuto, ha comunque un “ abbrivio”,  ma per la prevenzione ,nella stagione invernale e per questo   si fanno cicli mensili  di 20 gg al mese con 10 gg di stop.

2)      Uncaria Tomentosa.

Pianta rampicante amazzonica , la droga, la parte utilizzata , è la corteccia.

Come l’Echinacea conosciuta , apprezzata e largamente utilizzata nella medicina popolare. La sua attività è molto simile a quella dell’Echinacea, spiccatamente immunostimolante, aumentando il numero, la chemiotassi dei granulociti. Gli alcaloidi ossindolici dei suoi estratti sono alla base di questa sua attività

 

Quindi come la pianta originaria del Nord America, il suo utilizzo per me, è principalmente  da ascrivere alla prevenzione stagionale. 20 gg al mese con 10 gg di stop.

Non va consigliata in presenza di patologie autoimmuni, allergie, trattamenti immunosoppressori, incluso cortisoni.

Va evitato l’utilizzo anche in donne con disfunzioni ormonali , di natura ginecologica, perché nella medicina tradizionale, viene utilizzata nelle irregolarità mestruali. Non si sa quale componente del suo fitocomplesso esplica quest’azione.

La caratteristica che la differenzia  dall’Echinacea , è principalmente una, come disse la prof.ssa Giachetti ad un corso di fitoterapia dell’ Università di Siena, quando lo frequentai 15 anni fa.

E’ l’azione antinfiammatoria degli estratti di Uncaria, attribuibili ai fitosteroli, ai triterpeni, che agiscono su mediatori dell’infiammazione come il TNF. La presenza di antiossidanti come le procianidine svolge una azione sinergica in questo senso.

3) Beta glucani. Sono polimeri del glucosio, uniti da legami beta. Non mi voglio dilungare su questo aspetto, che li differenzia dall’amido, digeribile, che è un glucano in cui le molecole di glucosio sono unite da legami alfa.

I beta glucani , presentissimi in natura, si differenziano in solubili e insolubili.

Agiscono sul sistema immunitario attivando la capacità macrofagica dei granulociti, attraverso l’attivazione  di recettori presenti sulla loro superfice.

I beta glucani in sintesi sono in grado di modificare la risposta biologica dell’organismo e per questo sono chiamati Modificatori di Risposta Biologica( in inglese Biological  Response Modifier o BRM) intendendo la capacità di attivare la risposta del sistema immunitario aspecifico ( i soliti granulociti) rendendolo  pronto ad agire in tempi rapidi alle sfide che si presentano.

Questa è la frazione solubile di questa classe di sostanze, una parte della quale viene assorbita  nell’ileo per pinocitosi. La restante parte solubile , e la frazione insolubile, non assorbite, è un prebiotico importante, nutrimento dei bifidobatteri, . L’intestino è un organo immunitario importantissimo, l’organo immunitario per eccellenza. E i bifidobbatteri sono modulatori per eccellenza della nostra risposta immunitaria.