Dopo un’assenza durata qualche mese , torno a scrivere nella sezione professionale del mio blog.
Un, lungo, periodo
interlocutorio dettato dalla scelta di quale impostazione dare ai
miei interventi.
Non posso tradirmi.
Io sono per la medicina complementare, cioè per
tutti quei trattamenti , che non vogliono sostituire tout court, la
farmacologia classica, la chimica per intenderci, ma la integrano, la spingono
ad un utilizzo più razionale , e principalmente consapevole.
Tenendo presente che
qualunque terapia impone condivisione e informazione.
Questo mio approccio ,
spesso non ha nulla a che fare con prodotti che basano la loro popolarità su
martellanti campagne pubblicitarie, sono
spesso banali sintomatici , che non tentano di risolvere il problema per cui
sono utilizzati.
Farmaci , chiamati da
banco, acquistabili liberamente in cui il cittadino diventa consumatore ,
manipolato da tecniche di marketing , che annullano qualsiasi consapevolezza.
Prodotti tutti uguali, fotocopia l’uno dell’altro. Gli
antinfluenzali ne sono l’esempio lampante.
Le multinazionali de farmaco
non sono dotate di fantasia, mosse come sono solo da banali interessi
commerciali, che spessissimo se non sempre, con la salute, quella vera, non
hanno nulla a che fare.
Per esempio , nei paesi
anglosassoni, prodotti antidolorifici
contenenti oppioidi (codeina) sono di libera vendita , con il rischio, (non
calcolato?), di indurre dipendenza da oppiodi, come sta di fatto
avvenendo(fentanyl).
La medicina complementare
vuol dire anche uno sguardo critico
ai protocolli, alle linee guida, alle
standardizzazioni contro cui , da farmacista non posso oppormi , quando c’è una
prescrizione va onorata, ma non posso esimermi da una corretta , per me ,
informazione.
Non sono tout court
contro i protocolli, sennò non sarei sopravvissuto senza cortisoni e
antibiotici ad una brutta broncopolmonite con versamento pleurico vent’anni fa.
Ma un approccio
integrato, in cui si riconosce la validità, la scientificità del naturale ,
dell’omeopatia, farebbe utilizzare la
farmacologia “classica” solo quando è insostituibile ,e solo quando va usata.
Classico esempio sono le
resistenze microbiche, in costante aumento, che nascono dal largo utilizzo di antibiotici per superare
patologie lievi, che potrebbero essere risolte tranquillamente con il naturale
e/o omeopatico.
D’altra parte questo
approccio “ministeriale” visto la
pessima prova di se data in tempi di
pandemia , non può essere accettato acriticamente, ma va integrato con approcci spesso più rispettosi delle esigenze del nostro organismo.
A questo punto una cosa
va detta con chiarezza, che la scienza non è una , non è teologia, è invece
dialettica, dialettica tra differenti idee, tra differenti interpretazioni di un determinato fenomeno.
Queste contraddizioni
sono esplose con il Sars Cov 19, con il
rapporto letteralmente saltato tra medico e paziente, non dimenticate che sono
un farmacista “da strada”, con indicazioni imbarazzanti, faccio riferimento
anche al famigerato “paracetamolo e vigile
attesa “ che ci hanno accompagnato in quei giorni drammatici.
Questa impostazione ,
unita a un carico massmediatico importante , ha dato il consenso alla politica
a fare delle scelte , per me, dissennate.
Non voglio tediarvi però,
perché potrei stare a parlare di ‘ste cose per ore.
Tornando a noi , devo fare un’ulteriore considerazione.
In questa sezione del mio
blog parlerò quasi sempre di prodotti registrati come integratori alimentari,
nel migliore dei casi come rimedi , gli omeopatici.
Sugli integratori bisogna
precisare una cosa , importante: sono molecole a tutti gli effetti, sono
chimica, ma non potendo essere brevettato il naturale , non è economicamente
sostenibile per un azienda , sopportare costosissime prove tossicologiche, che sostanziano il percorso
che fa entrare un qualcosa in un
protocollo farmacologico.
Un mio cliente mi ha detto che il padre, allevatore in un
paese vicino Lecce, faceva bere ai figli il colostro delle sue mucche quando lo
avevano.
Aveva capito tutto.
Il naturale nasce da
un’analisi osservazionale che spesso entra nella medicina tradizionale delle
varie comunità di umani, che hanno popolato e popolano il nostro pianeta.
Sicuramente nel corso dei
secoli gli uomini si sono accorti che l’utilizzo di prodotti reperibili nel proprio territorio portava benefici, sia
come mantenimento del benessere, sia come cura in caso di malattie.
L’argomento della mia
tesi è la medicina tradizionale del Salento, la mia terra .
Queste pratiche
erano spesso bollate come superstizione,
credenze di ignoranti.
Come urinare sulle
punture di insetti, lo facevano i contadini quando in campagna venivano punti
da un’ape. Disprezzo delle classi
dominanti ,scolarizzate.
Retaggio positivista
salvo poi scoprire che l’ammoniaca dell’urina inattiva il veleno dell’insetto
,ed è presente in quasi tutti i dopo puntura in commercio.
Come tutti i correttori
del sapore , curcuma, zenzero , aglio e tanti altri hanno precise
ragioni biochimiche che ne giustificano l’utilizzo.
Esiste una categoria di
ricercatori , gli etnobotanici , io ne ho conosciuto uno ad un corso
all’Università di Siena, che vanno in giro per il mondo, per cogliere spunti di
ricerca , di approfondimento , dall’utilizzo tradizionale di prodotti naturali presso vari popoli.
Negli ultimi anni si
moltiplicano gli studi che spiegano i
benefici del naturale, ma non riescono a convincere chi , nel mondo accademico,
nella società, ritengono che solo la farmacologia classica, possa avere basi
scientifiche.
Atteggiamento tardo positivista un po’
accattone.
Che copre interessi , ma
che è prodotto principalmente da una inerzia, da una pigrizia intellettuale che
mi preoccupa.
Assodato questo , vi
anticipo l’argomento unificante dei
prossimi miei interventi.
Stanley Kubrick, il
genio, ha girato la tetralogia della guerra , quattro film meravigliosi,
accomunati dallo stesso argomento visto da quattro angolature differenti.
I film sono , Barry
Lindon, Orizzonti di gloria, Il dottor Stranamore, Full metal Jacket
La mia la chiamerò trilogia, ma potrà essere tetralogia, o anche
pentalogia, ,e l’argomento è l’intestino, organo di capitale
importanza per il nostro benessere, essendo un organo di assorbimento, di
immunità, e il secondo cervello, tutte funzioni che sembrano sì separate , ma sono intrecciate
assolutamente e molto strettamente.
I prodotti che esaminerò sono il colostro, l’aloe, la zeolite, per
adesso, poi non so se aggiungerne altri.
Il primo, il colostro ,
lo metterò la prossima settimana.
Sono prodotti , la cui
azione deriva da un complesso di fattori, e si espleta su più piani, agendo su
questo organo in maniera assolutamente armonica.
La visione della medicina
ufficiale non riesce a cogliere la melodia di questa orchestra, perchè
si pensa in maniera
riduzionistica ,abituata a misurare l’attività della molecola , dello strumento
musicale, e non del sistema.
p.s. vi invito ad vedere
il video preso da youtube di Lucetta Betti ricercatrice dell’università di
Bologna, che parla di suoi studi, pubblicati su riviste scientifiche,
sull’attività di prodotti omeopatici.
Altro post scriptum .
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