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martedì 24 dicembre 2024

Trilogia - intervento del Dott. Leonardo Elia

 Dopo un’assenza durata qualche mese , torno a scrivere nella sezione professionale del mio blog.

Un, lungo, periodo interlocutorio  dettato  dalla scelta di quale impostazione dare ai miei interventi.

Non posso tradirmi.

Io  sono per la medicina complementare, cioè per tutti quei trattamenti , che non vogliono sostituire tout court, la farmacologia classica, la chimica per intenderci, ma la integrano, la spingono ad un utilizzo più razionale , e principalmente consapevole.

Tenendo presente che qualunque terapia impone condivisione e informazione.

Questo mio approccio , spesso non ha nulla a che fare con prodotti che basano la loro popolarità su martellanti campagne pubblicitarie,  sono spesso banali sintomatici , che non tentano di risolvere il problema per cui sono utilizzati.

Farmaci , chiamati da banco, acquistabili liberamente in cui il cittadino diventa consumatore , manipolato da tecniche di marketing , che annullano qualsiasi consapevolezza.

Prodotti  tutti uguali, fotocopia l’uno dell’altro. Gli antinfluenzali ne sono l’esempio lampante.

Le multinazionali de farmaco non sono dotate di fantasia, mosse come sono solo da banali interessi commerciali, che spessissimo se non sempre, con la salute, quella vera, non hanno nulla a che fare.

Per esempio , nei paesi anglosassoni, prodotti  antidolorifici contenenti oppioidi (codeina) sono di libera vendita , con il rischio, (non calcolato?), di indurre dipendenza da oppiodi, come sta di fatto avvenendo(fentanyl).

La medicina complementare vuol dire anche  uno sguardo critico ai  protocolli, alle linee guida, alle standardizzazioni contro cui , da farmacista non posso oppormi , quando c’è una prescrizione va onorata, ma non posso esimermi da una corretta , per me , informazione.

Non sono tout court contro i protocolli, sennò non sarei sopravvissuto senza cortisoni e antibiotici ad una brutta broncopolmonite con versamento pleurico vent’anni fa.

Ma un approccio integrato, in cui si riconosce la validità, la scientificità del naturale , dell’omeopatia,  farebbe utilizzare la farmacologia “classica” solo quando è insostituibile ,e solo quando va usata.

Classico esempio sono le resistenze microbiche, in costante aumento, che nascono  dal largo utilizzo di antibiotici per superare patologie lievi, che potrebbero essere risolte tranquillamente con il naturale e/o omeopatico.

D’altra parte questo approccio “ministeriale”  visto la pessima  prova di se data in tempi di pandemia , non può essere accettato acriticamente, ma va integrato  con approcci spesso più rispettosi  delle esigenze del nostro organismo.

A questo punto una cosa va detta con chiarezza, che la scienza non è una , non è teologia, è invece dialettica, dialettica tra differenti  idee, tra differenti  interpretazioni di un determinato fenomeno.

Queste contraddizioni sono esplose  con il Sars Cov 19, con il rapporto letteralmente saltato tra medico e paziente, non dimenticate che sono un farmacista “da strada”, con indicazioni imbarazzanti, faccio riferimento anche al famigerato “paracetamolo e vigile  attesa “ che ci hanno accompagnato in quei giorni drammatici.

Questa impostazione , unita a un carico massmediatico importante , ha dato il consenso alla politica a fare delle scelte , per me, dissennate.

Non voglio tediarvi però, perché potrei stare a parlare di ‘ste cose per ore.

Tornando a noi ,  devo fare un’ulteriore considerazione.

In questa sezione del mio blog parlerò quasi sempre di prodotti registrati come integratori alimentari, nel migliore dei casi come rimedi , gli omeopatici.

Sugli integratori bisogna precisare una cosa , importante: sono molecole a tutti gli effetti, sono chimica, ma non potendo essere brevettato il naturale , non è economicamente sostenibile per un azienda , sopportare  costosissime  prove tossicologiche, che sostanziano il percorso che fa entrare un qualcosa  in un protocollo farmacologico.

Un mio cliente  mi ha detto che il padre, allevatore in un paese vicino Lecce, faceva bere ai figli il colostro delle sue mucche quando lo avevano.

Aveva capito tutto.

Il naturale nasce da un’analisi osservazionale che spesso entra nella medicina tradizionale delle varie comunità di umani, che hanno popolato e popolano il nostro pianeta.

Sicuramente nel corso dei secoli gli uomini si sono accorti che l’utilizzo di  prodotti reperibili  nel proprio territorio portava benefici, sia come mantenimento del benessere, sia come cura in caso di malattie.

L’argomento della mia tesi è la medicina tradizionale del Salento, la mia terra .

Queste pratiche erano  spesso bollate come superstizione, credenze di ignoranti.

Come urinare sulle punture di insetti, lo facevano i contadini quando in campagna venivano punti da un’ape. Disprezzo  delle classi dominanti ,scolarizzate.

Retaggio positivista salvo poi scoprire che l’ammoniaca dell’urina inattiva il veleno dell’insetto ,ed è presente in quasi tutti i dopo puntura in commercio.

Come tutti i correttori del sapore , curcuma, zenzero , aglio e tanti altri hanno  precise  ragioni biochimiche che ne giustificano l’utilizzo.

Esiste una categoria di ricercatori , gli etnobotanici , io ne ho conosciuto uno ad un corso all’Università di Siena, che vanno in giro per il mondo, per cogliere spunti di ricerca , di approfondimento , dall’utilizzo tradizionale  di prodotti naturali presso vari popoli.

Negli ultimi anni si moltiplicano gli studi che spiegano  i benefici del naturale, ma non riescono a convincere chi , nel mondo accademico, nella società, ritengono che solo la farmacologia classica, possa avere basi scientifiche.

 Atteggiamento tardo positivista un po’ accattone.

Che copre interessi , ma che è prodotto principalmente da una inerzia, da una pigrizia intellettuale che mi preoccupa.

Assodato questo , vi anticipo  l’argomento unificante dei prossimi miei interventi.

Stanley Kubrick, il genio, ha girato la tetralogia della guerra , quattro film meravigliosi, accomunati dallo stesso argomento visto da quattro  angolature differenti.

I film sono , Barry Lindon, Orizzonti di gloria, Il dottor Stranamore, Full metal Jacket

La mia  la chiamerò  trilogia, ma potrà essere tetralogia, o anche pentalogia,  ,e  l’argomento è l’intestino, organo di capitale importanza per il nostro benessere, essendo un organo di assorbimento, di immunità, e il secondo cervello, tutte funzioni  che sembrano sì separate , ma sono intrecciate assolutamente e molto strettamente.

I prodotti che esaminerò  sono il colostro, l’aloe, la zeolite, per adesso, poi non so se aggiungerne altri.

Il primo, il colostro , lo metterò la prossima settimana.

Sono prodotti , la cui azione deriva da un complesso di fattori, e si espleta su più piani, agendo su questo organo in maniera assolutamente armonica.

La visione della medicina ufficiale non riesce a cogliere la melodia di questa orchestra,  perchè  si  pensa in maniera riduzionistica ,abituata a misurare l’attività della molecola , dello strumento musicale, e non del sistema.

p.s. vi invito ad vedere il video preso da youtube di Lucetta Betti ricercatrice dell’università di Bologna, che parla di suoi studi, pubblicati su riviste scientifiche, sull’attività di prodotti omeopatici.

Altro post scriptum .




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